Restate a casa: tutti abbiamo sentito queste fatidiche parole, nell’ultimo periodo. Stare a casa, però, comporta non poter più andare sui campi da golf: un accorgimento sicuramente doveroso, ma al contempo una bella seccatura per tutti gli appassionati di questo sport.Abbiamo chiesto a Lorenzo Golser, maestro di golf e responsabile della Chervò San Vigilio Golf Academy, com’è cambiata la sua routine quotidiana nell’ultimo periodo e come ha fatto fronte all’impossibilità di recarsi sul green.
1) L’emergenza Covid-19 ha mutato le abitudini di tutti. In che modo ha impattato sulle tue? Come si svolge oggi una tua giornata tipo?
L’emergenza ha completamente stravolto la mia vita quotidiana. Come chiunque, sono a casa: purtroppo, il mio lavoro è totalmente fermo, sia per le lezioni di golf al Chervò Resort San Vigilio sia per i viaggi golf clinic. Sono rientrato in Italia dall’ultima golf clinic ad Abu Dhabi l’8 marzo, giusto in tempo per non avere problemi di rientro. Dopo il riposo dei primi giorni, ho cominciato a organizzare il mio tempo e la mia giornata. Non ero abituato ad avere tutto questo tempo “libero”, con una restrizione però così importante della mia libertà personale: dover restare a casa. Ho suddiviso la mia giornata dedicando più tempo ad alcuni aspetti in particolare: cercare di mantenere una forma fisica accettabile, riordinare tutte le cose per le quali non avevo mai tempo, riorganizzare il lavoro, mantenere i contatti con tutti gli amici e familiari e aiutarli il più possibile, controllare e organizzare il mio stato economico (per alcuni mesi niente entrate, solo uscite!), trascorrere più tempo con la mia compagna e cercare anche di tenermi allenato partecipando a diversi seminari online e rileggendo e studiando libri di tecnica. Ultimamente mi sono appassionato molto all’Inner Game, un metodo di insegnamento e apprendimento che si basa più sulla sensazione e consapevolezza del gesto che sul dover fare o non dover fare.
2) Cosa può fare un golfista per tenersi allenato anche a casa? Consiglieresti qualche tecnica o qualche esercizio in particolare?
Sono tante le cose che un golfista può fare anche restando a casa. Innanzitutto, cercare di tenere il fisico in forma con un po’ di ginnastica: quella posturale secondo me è la migliore perché ci aiuta a stare bene con il nostro fisico, ma in generale qualsiasi esercizio può rivelarsi utile. Stretching, cyclette, yoga, anche fare le sole scale può fare bene. È fondamentale non dimenticarsi di prendere un po’ di sole, essenziale per liberare la vitamina D insita nel nostro organismo, almeno per una mezz’ora al giorno. Poi, in questo periodo si possono guardare tanti tutorial sui social, in cui i miei colleghi illustrano esercizi sia tecnici, sia pratici da poter mettere in pratica a casa. L’esercizio più semplice, eseguibile da chiunque a casa, anche su un tappeto e con un bicchiere girato come buca, con un putter in mano, è quello di allenarsi ad imbucare alcune palline nel bicchiere. Molti hanno anche tappetini specifici a casa. Per non annoiarsi dopo pochi colpi, datevi qualche obbiettivo specifico. Per esempio: 5 putter consecutivi imbucati dalla distanza di 1 metro, per poi passare a 4 putter consecutivi imbucati dalla distanza di 2 metri, 3 putter consecutivi imbucati dalla distanza di 3 metri… potete aumentare o diminuire la difficoltà a seconda dei vostri risultati.
3) Utilizzi qualche attrezzo specifico per aiutarti nel training at home?
L’attrezzo più importante di cui dispone ogni golfista è la propria mente! In questo momento, ogni giocatore può allenare la sua mente ad aumentare la sensazione e la consapevolezza del suo movimento. Anche senza bastone si possono eseguire delle rotazioni del busto, concentrandosi però non sulla qualità o sull’ampiezza del gesto, ma dedicandosi di più a ogni singola sensazione che la rotazione ci trasmette. Con un bastone in mano, invece, si possono eseguire degli swing a vuoto, senza la pallina. Assicuratevi di avere uno spazio di movimento sufficiente, e focalizzate la vostra attenzione su dove si trova il bastone nello spazio. Potete abbinare delle parole a delle determinate posizioni: quando il bastone raggiunge l’apice del backswing, pronunciate la parola “alto”, quando il bastone raggiunge il punto di impatto, dove dovrebbe essere la pallina, pronunciate la parola “tiro”, e quando il bastone si ferma nel finish la parola “stop”. All’inizio può essere fatto al rallentatore e poi sempre più rapidamente, fino alla velocità naturale di swing. “Alto – Tiro -Stop” in un secondo tempo possono essere sostituite da singoli fonemi, come “Da – Da – Da”.
4) Cosa vuoi dire a tutti i golfisti che oggi si trovano forzatamente lontano dai campi da gioco?
Anche per me è la prima volta in cui mi trovo ad affrontare una situazione di questo tipo. Difficile prevedere gli sviluppi. Un consiglio, però, mi sento di darlo: non possiamo sempre decidere quali situazioni affrontare, ma, al contrario, possiamo sempre decidere come affrontarle. Manteniamo la nostra positività, coltiviamo i nostri interessi e teniamoci occupati il più possibile, curiamo la nostra salute e quella dei nostri cari, approfittiamo di questo tempo per sistemare le cose che avevamo lasciato indietro. È come sul campo da golf: stiamo giocando una buca molto difficile. La cosa più importante è restare lucidi e non farsi prendere dal panico, mantenere il proprio atteggiamento positivo e rimanere concentrati sull’aumento della propria consapevolezza. Sicuramente torneremo a giocare, perché… andrà tutto bene!